tradimenti
Elena V
di desiderio46
27.08.2018 |
9.868 |
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"Alla fine giacemmo ancora congiunti ed ansimanti, sino a che io non mi ripresi, e mi staccai da lei..."
...Il giorno successivo, continuavo a pensare a quell'invito, e per tutta la giornata, oscillai tra l'accettare ed il rifiutare. Era l'ultima volta che lei mi concedeva, ma ormai avevo avuto tutto da lei, potevo anche rinunciare, mi dissi, e decisi che quella sera non sarei andato a cena a casa sua.
Ma la volontà è debole ed il richiamo della carne forte, giunto il momento, senza quasi accorgermi, mi preparai ed andai da lei. Suonai alla porta e dopo qualche istante si aprii "Ciao Paolo, io sono Mirko, il marito di Elena" mi disse lui, e mi porse la mano con aria amichevole, un poco imbarazzato, gliela strinsi. Lui mi condusse in salotto e mi offrì un aperitivo, io ero teso ed imbarazzato "Rilassati Paolo, non c'è nessuna ragione di essere teso. Sai, mi hai fatto un grosso favore questa settimana" mi disse, lo guardai stupito, lui sorrise "Credo tu ti sia accorto che Elena è una donna, molto calda, troppo calda perché un uomo solo riesca a soddisfarla senza suicidarsi" ridacchiò, io annuii. Mi fece sedere sul divano e si sedette a sua volta. "All'inizio, ero gelosissimo, non ti dico le scenate da fidanzati, poi ho dovuto arrendermi
alla realtà, e sono stato io un paio di anni fa a escogitare questo piccolo gioco" mi raccontò.
"L'unica possibile consolazione con lei è sapere" aggiunse "Ora almeno non sono più il marito da ingannare, ma un complice delle sue fantasie erotiche, e posso assicurarti che la cosa può essere molto eccitante". Finalmente mi decisi a parlare "Ti ammiro Mirko, credo anch'io che sia l'unica possibile soluzione, ma francamente non so se potrei mai adattarmici come hai fatto tu" gli dissi e lui annuì "Perché mi avete invitato questa sera ?" domandai "Questa è una serata particolare, il cerimoniale conclusivo, una specie di riconsegna, l'hai avuta a tua disposizione per una settimana, ma da oggi lei ritorna mia" mi disse "Un'altra delle trovate di Elena" aggiunse sorridendo ed io sorrisi a mia volta.
Nelle ore successive riuscii a rilassarmi, e gustai l'ottima cena, chiacchierando allegramente con Mirko e Elena. Dopo la cena, io e lui tornammo in salotto per un digestivo, mentre Elena rimetteva in ordine la cucina. Quando ebbe terminato, lei ci raggiunse, mi prese per mano, e senza dire nulla mi condusse in camera da letto. Ci baciammo e ci spogliammo a vicenda, lei mi succhiò a lungo, ci allacciammo in un fantastico 69 e io la leccai a mia volta sino a sentirla
godere, lei poi si stese su di un fianco ed io portatomi alle sue spalle penetrandola ed iniziando a scoparla. Ad un tratto la porta si aprì e comparve Mirko, mi arrestai "Continuate" disse lui, ed io dopo un attimo d'esitazione ripresi a muovermi, scopandola con rinnovata lena. Lui si spogliò davanti a noi, poi salì sul letto e porse alla moglie il cazzo eccitato "E` giunto il momento mia cara, tra non molto sarai nuovamente solo mia" le disse, accarezzandole dolcemente i capelli. La mano sulla nuca la attirò a se ed il cazzo le scomparve in bocca e poi giù sempre più profondamente in gola. Io la scopavo e le palpavo le natiche, lui si faceva succhiare e le palpava le tette, fu solo l'inizio.
La scopammo assieme a lungo, mentre lei godeva in continuazione. Ora lei mi succhiava, mentre lui la penetrava alla pecorina, poco dopo ci succhiava avidamente entrambi, giungendo persino ad accogliere contemporaneamente i nostri cazzi nella capace bocca. Cambiammo mille posizioni sino a che non ci ritrovammo con lei che cavalcava Mirko ed io in piedi davanti a lei che la chiavavo in bocca.
"Adesso è giunto il momento" disse Mirko, "Mettiglielo nel culo mentre io la scopo e riempiamola di sborra" mi disse lui. Io non avevo mai fatto una cosa simile e rimasi un attimo esitante, ma quando lei si staccò dal mio cazzo, si stese sul marito baciandolo selvaggiamente mentre con la mani si dilatava oscenamente le sode chiappe non riuscii a resistere. Rapido mi portai alle sue spalle, e con foga glielo spinsi nel culo, smettendo di spingere solo dopo che il mio cazzo fu scomparso completamente in lei.
Mi arrestai, mentre i suoi gemiti venivano soffocati dalla bocca di lui. Sentivo distintamente il cazzo di lui scorrere nella sua vagina, separato dal mio solo da una sottile parete di carne. Lentamente inizia a mia volta a scoparla nel culo. Piano piano, accordammo i nostri movimenti, riempendola all'unisono. Lei venne scossa da un'interminabile orgasmo e iniziò ad incitarci oscenamente. Il nostro ritmo divenne frenetico, sino a che non ci unimmo a lei, unendo i nostri gemiti, scaricandole il nostro seme nell'utero e nell'intestino. Alla fine giacemmo ancora congiunti ed ansimanti, sino a che io non mi ripresi, e mi staccai da lei. Mi rivestii e me ne andai. Da quel giorno sono trascorsi sei mesi, mi sono ormai rassegnato all'idea di non poterla più avere, non ho mai più provato nemmeno a parlarle.
Questa mattina ho trovato uno strano bigliettino sulla scrivania "Non credevo fosse possibile, ma mi manchi", non ha firma, ma...
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